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La situazione attuale di lockdown dell’intero paese, ha portato una forte diminuzione dell’inquinamento a livello nazionale. In particolare nelle grandi città italiane del nord. Vediamo insieme ai dati. 

Durante le ultime settimane molte congetture sono state fatte per spiegare il perché dell’impennata dei contagi per Coronavirus nel nord Italia. Come tutti sappiamo, la Pianura Padana è una delle aree maggiormente inquinate d’Europa e del mondo. Per questo motivo molte riviste e scienziati hanno affermato una stretta connessione tra inquinamento e diffusione del  virus. A prescindere dal nesso più o meno diretto tra questi due fattori, è notizia di poco fa, lo studio dell’agenzia Europea dell’ambiente che certifica la riduzione di biossido di azoto nel vecchio continente. 

Andando subito ad osservare i dati di Milano, vediamo come la concentrazione media di biossido di azoto durante l’ultimo mese è stata inferiore del 24% rispetto al mese precedente. Per quel che riguarda invece la capitale Roma, i dati affermano una diminuzione addirittura superiore, con un range percentuale compreso tra il 26 e 35% rispetto al mese precedente. Per quel che riguarda invece Bergamo, città epicentro purtroppo in Italia della diffusione del virus, i dati affermano una diminuzione addirittura del 47%.Tutti questi dati non sono che allarmanti sotto diversi punti di vista. 

Come primo aspetto c’è la strettissima correlazione tra inquinamento dei veicoli ed inquinamento ambientale, aspetto ancora non da tutti accettato a livello globale. Osservando questi dati però si nota anche come il 75% dell’inquinamento nel capoluogo lombardo non è prodotto in larga parte dei veicoli. Anche se infatti non c’era completa chiusura di tutte le attività e la totale assenza di veicoli che percorrono le strade, una grandissima parte è però ancora inc arico a fattori non legati alle vetture benzina o diesel. Questo dovrebbe far riflettere notevolmente non solo sindaci, ma anche i rappresentanti del Governo di Roma. 

È da sempre dimostrato infatti come l’inquinamento atmosferico può portare conseguenze dirette e serie sulle malattie cardiovascolari, come hanno affermato più volte scienziati di tutto il mondo. Non ci resta quindi che attendere con ansia la fine di questa pandemia globale, per mettere subito mano a tutti processi di gestione della quotidianità, sia dal punto di vista lavorativo sia dal punto di vista personale.

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