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Il Governo ha voluto contribuire in prima persona, per l’abbattimento delle emissioni inquinanti, derivanti dalle vetture con alimentazione a benzina e diesel. Già nell’anno scorso alcune norme erano già attiva, ma da quest’anno sono stati stanziati ingenti quantitativi di denaro.

Non per tutti, verrebbe da dire, però. Esistono infatti alcuni aspetti che devono essere rispettati, al fine di poter beneficiare del contributo. Concettualmente il Governo ha voluto premiare chi rottama una vecchia auto, per acquistarne una nuova, la quale però deve sottostare ad un limite massimo di emissioni inquinanti.

Il contributo statale può variare da 1.500 a 6.000 euro, a seconda di una serie di condizioni, appena dette. Facciamo degli esempi concreti. Se la vettura nuova ha delle emissioni comprese tra 20 e 60 grammi per chilometro, l’acquirente vedrà riconoscersi 2.500 euro, nel caso rottami una vettura fino a Euro 4. In alternativa, nel caso non avesse una vettura da rottamare, o decidesse di non rottamare la sua vecchia vettura, il contributo scenderebbe a 1.500 euro. 

Nel caso invece la vettura nuova, destinata all’acquisto, rientrasse nella fascia di vetture con emissioni inquinanti inferiori a 20 grammi per chilometro, allora il contributo diventerebbe pari a 6.000 euro, nel caso ci sia una vettura da rottamare.

Per dovere di cronaca, e per dare un quadro il più chiaro possibile, il Governo ha affermato che sono suscettibili di rottamazione, tutte le vetture che hanno omologazione inferiore (e compreso) all’Euro4. Indipendentemente che si tratti di vetture spinte da alimentazione benzina o diesel. Quello che conta è infatti la classe di omologazione, visibile tranquillamente sul libretto della vettura. 

A livello complessivo, il Governo Italiano ha voluto porre sul piatto, una cifra molto importante. Stiamo parlando di 70 milioni di euro, sia per l’anno 2020, sia per l’anno 2021. Una bella cifra, che si spera serva per l’abbattimento delle emissioni inquinanti a livello delle autovetture.