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Lo chef "globetrotter" Giorgio Rosato (Foto archivio G.Rosato)

Giornalista e foodwriter, Giorgio Rosato ha fatto di automotive e cucina creativa un ambizioso progetto gastronomico, Diversamente C.H.E.F, ispirato ai tanti viaggi fatti in 4×4 in giro per il mondo

Fra le sue ricette d’autore ci sono agnolotti del plin con bagna càuda e chips di topinanbur, Piemonte Valgrana e riduzione di Barolo Chinato. Ma anche un innovativo Escargburger, hamburger di chiocciola (in Piemonte la si preferisce chiamare così la lumaca) con fonduta di Castelmagno e germogli di soia. “Fra i dessert ho realizzato l’alfajor di brownies alle nocciole di Cherasco con dulche de leche, ideale sintesi fra la pasticceria piemontese e quella dell’Argentina, meta di emigrazione per molti nell’immediato dopoguerra, con decorazioni a fiocchi d’oro 24 carati” – racconta entusiasta Giorgio Rosato.

Ex direttore di Autoruote 4×4 e giornalista automotive, Giorgio Rosato, fra le più apprezzate firme del settore a trazione integrale, ha affiancato da tempo la passione per mestoli e padelle a quella per le quattro ruote motrici.

Ci spieghi esattamente cos’è la global creative cousine di cui ti occupi? “La mia cucina è molto diversa da quelle normalmente definite fusion o etniche – spiega Giorgio, abruzzese di nascita ma a Torino da tanti anni – Nasce da idee e ingredienti acquisiti durante i viaggi fatti intorno al mondo per lavoro e vacanza. Viaggiare ha svolto un ruolo fondamentale nel delineare le componenti essenziali del mio stare ai fornelli tant’è che dai 71 paesi visitati finora nei 5 continenti ho assorbito aromi, sapori e spezie ma anche tecniche di cottura e specialità locali: tutti elementi che una volta rielaborati nell’ambito della tradizione culinaria italiana sono ora la base del mio cucinare”.

Quali sono i piatti che più hanno influenzato la tua cucina e incuriosito il tuo palato? “La bistecca di canguro nei pressi di Ayers Rock, nell’Outback australiano, il filetto di balena in un villaggio islandese, l’arrosto di guanaco sulle Ande peruviane. Ma anche una omelette di uova di coccodrillo a Cayo Largo, la zuppa di medusa al wasabi a Kyoto e il ceviche a base di latte di cocco, razza e tridacne a Rangiroa – prosegue lo chef – e ce ne sarebbero tanti altri. Da queste esperienze gastronomiche ho rielaborato ricette dal sapore forte ma mai aggressivo con un equilibrio di materie prime di alta qualità e un variegato mix di spezie e erbe aromatiche. Diversamente C.H.E.F. è una sorta di cucina corsara che vuole navigare, o almeno ci prova, nelle acque dell’arte culinaria di oggi”.

Con il suo progetto gastronomico “Diversamente C.H.E.F” (acronimo di “i Cuochi Hanno Esautorato i Fornelli”) Rosato ha esordito ufficialmente nel mondo dell’alta cucina proponendo un innovativo menù degustazione in un ristorante della provincia di Cuneo, il Vittorio Veneto di Cherasco, che eccelle nel territorio di Langhe e Roero. Otto portate fra antipasti, primi, secondi e dessert, con rivisitazioni della cucina piemontese abbinate alla creatività gastronomica scaturita dalle esperienze di chi il mondo lo ha girato in lungo e in largo.

Alice TV, una delle maggiori reti italiane dedicate al food lo ha ospitato in diverse trasmissioni televisive e MySocialRecipe ne pubblica le ricette registrate e certificate. A suo agio davanti alle telecamere e dietro ai fornelli, Giorgio ha un sogno nel cassetto: aprire un ristorante esclusivo, 25/30 coperti, sulle orme della tradizione gastronomica italiana con contaminazioni straniere e tecniche innovative.

“In cucina, come nei viaggi, non bisogna mai dare nulla per scontato perché tutte le combinazioni sono possibili e plausibili”. Parola di foodglobetrotter.