Ecco cosa dice la normativa sulle biciclette elettriche e sulle biciclette a pedalata assistita (Shutterstock.com)

Con l’arrivo della bella stagione e la voglia di mobilità sostenibile, acquistare una bicicletta elettrica è fondamentale…ma attenzione alle normative in vigore

Il mondo della mobilità sostenibile è caratterizzato sempre più da biciclette elettriche. Un mezzo molto comodo e pratico per potersi spostare in città e aggiungere rapidamente i luoghi all’interno del centro urbano.

Non tutte le persone però hanno informazioni e nozioni relativamente alle normative attualmente in vigore su tale ambito.

In Italia, infatti, esiste una normativa molto stringente, che distingue bicicletta elettrica da bicicletta a pedalata assistita.

Esistono delle differenze molto importanti che dobbiamo ora introdurre con dovizia di particolari.

Le biciclette a pedalata assistita non devono avere un vero e proprio “acceleratore”, ma devono attivarsi solamente con la pedalata della persona.

Detto in altre parole, la bicicletta a pedalata assistita non può andare senza lo sforzo dell’uomo. È necessario infatti l’impegno della persona a bordo.

Questo aspetto, ovviamente, non è richiesto nella bicicletta elettrica, dove è presente un acceleratore che porta la bicicletta a spostarsi anche senza l’impegno della persona.

La bicicletta a pedalata assistita, deve poi essere in grado di fermarsi gradualmente nel momento in cui l’utente smetta di pedalare.

Questo è necessario affinché si parli di una bicicletta a pedalata assistita, che esca dal concetto di ciclomotore.

Il motore della bicicletta a pedalata assistita, deve portare la bicicletta a una velocità massima di 25 km orari. grazie a una potenza che non può mai essere superiore a 250 watt.

Questi sono i limiti della bicicletta a pedalata assistita, che distinguono chiaramente questo aspetto da una bicicletta elettrica.