
Il Piano Nazionale della Mobilità Ciclistica è un elemento cardine della pianificazione per la mobilità in bicicletta
In dirittura d’arrivo il Piano Nazionale della Mobilità Ciclistica. Doveva essere approvato già nell’ottobre 2018, ma ora finalmente sembra essere ad un punto di svolta. Si tratta di un elemento cardine della pianificazione per lo sviluppo della mobilità in bicicletta e la realizzazione della rete nazionale di percorribilità ciclistica. Uno strumento che dovrebbe essere riferimento della pianificazione delle regioni, dei comuni, delle città metropolitane e delle province.
In un’intervista, il Ministro delle Infrastrutture e Mobilità Sostenibili, Enrico Giovannini, ha annunciato che, entro la fine dell’anno, sarà varato il Piano Nazionale, ricordando che il PNRR (Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza) prevede 600 milioni di euro per ciclovie nazionali e piste ciclabili urbane e che altri 400 milioni saranno stanziati dalla legge di bilancio.
Piano Nazionale della Mobilità Ciclistica: i dettagli
Il Piano è articolato con riferimento a due specifici settori di intervento, relativi, rispettivamente, allo sviluppo della mobilità ciclistica in ambito urbano e metropolitano e allo sviluppo della mobilità ciclistica su percorsi definiti a livello regionale, nazionale ed europeo.
Si riferisce a un periodo di tre anni e stabilisce:
- La definizione, per ciascuno dei tre anni del periodo di riferimento, degli obiettivi annuali di sviluppo della mobilità ciclistica.
- L’individuazione delle ciclovie di interesse nazionale che costituiscono la Rete ciclabile nazionale Bicitalia. E gli indirizzi per la definizione e l’attuazione dei progetti di competenza regionale finalizzati alla realizzazione della Rete stessa.
- L’indicazione, in ordine di priorità, con relativa motivazione, degli interventi da realizzare per il conseguimento degli obiettivi.
- L’individuazione degli interventi prioritari per assicurare le connessioni della Rete ciclabile nazionale Bicitalia con le altre modalità di trasporto.
- La definizione del quadro, per ciascuno dei tre anni del periodo di riferimento, delle risorse finanziarie pubbliche e private.
- Gli indirizzi volti ad assicurare un efficace coordinamento dell’azione amministrativa delle regioni, delle città metropolitane, delle province e dei comuni concernente la mobilità in bicicletta e le relative infrastrutture.
- L’individuazione degli atti amministrativi che dovranno essere adottati per conseguire gli obiettivi stabiliti dal medesimo Piano generale.
- La definizione delle azioni necessarie a sostenere lo sviluppo della mobilità ciclistica in ambito urbano, con particolare riferimento alla sicurezza dei ciclisti e all’interscambio modale tra la mobilità in bicicletta, il trasporto ferroviario e il trasporto pubblico locale.