
Campionessa italiana di sci freestyle, appassionata di surf, slackline e Mtb: ecco cosa ci ha raccontato questa giovane studentessa della sua 4×4
“La mia Panda? Regalo del nonno per i 18 anni: era la sua macchina ma calzava a pennello a me: dinamica, sportiva, maneggevole e a trazione integrale”. Anna Costacurta, classe 1997, studentessa in fisioterapia di Castelfranco Veneto le idee su “cosa fare da grande” non si può certo dire non le abbia già ben chiare. “Vorrei anzitutto tornare in Australia dove ho vissuto per tre mesi nel 2015 ma questa volta a bordo della mia Panda per girare questo splendido paese in lungo e in largo in assoluta libertà! E poi mi piacerebbe andare nel deserto in Africa, visitare l’Argentina e fare anche un bel tour nel nord Europa – racconta sorridente – Sì, sempre in compagnia della mia 4×4. Mi piace stare all’aria aperta e fare più cose possibili, unendo tutte le mie passioni e con la compatta di casa Fiat riesco a farlo perfettamente”.
Qualcuno ci ha svelato che ti sei appassionata alle auto 4×4 da piccola: è vero? “La prima volta che sono salita su una fuoristrada ero davvero una bimbetta: tutto normale si potrebbe pensare. Ma la 4×4 in questione era la Jeep elettrica di mio fratello Enrico e io volevo stare alla guida! Mi piaceva tantissimo mettermi dietro al volante ed ero affascinata ogni qualvolta vedevo un veicolo 4×4 circolare per la strada. Con il passare degli anni credo che questa passione sia cresciuta di pari passo con quella per gli sport che pratico e che mi permettono di vivere all’aria aperta, che sia al mare o in montagna – prosegue Anna – Quando vicino a casa non c’è ancora abbastanza neve per sciare, da Castelfranco Veneto andiamo a Les 2 Alpes in Francia oppure in Austria: dalle 4 alle 7 ore di macchina. Mi ricordo bene di tutte le volte che ci siamo spostati con il Defender di mio fratello, stracarichi di valigie, sci e biciclette; spesso eravamo in 5 e in più di un’occasione mi è capitato di dover viaggiare seduta dietro, sulle panche del Land, praticamente circondata da una montagna di bagagli! Per quanto fossi scomoda, ero felice di essere su un 4×4 che mi permetteva di vivere doppiamente l’avventura. Anche le prime esperienze in campeggio le ho vissute in quei viaggi memorabili quando dormivamo dentro al Defender o in tenda, sotto i ghiacciai, con temperature piuttosto rigide ma le emozioni che provavo erano di ben lungo superiori a scomodità e freddo!”.
Insomma, il colpo di fulmine per il mondo del fuoristrada è scattato presto…“Sì, dopo queste esperienze e un road trip in Portogallo fatto un paio di anni fa, ho deciso di iniziare a preparare la mia Panda per andare all’avventura alla guida del 4×4 che mi ha regalato il nonno quando ho compiuto 18 anni. La camperizzazione è stata fatta a inizio estate e c’è ancora tanto da fare per renderla più confortevole e adatta alle mie esigenze ma i primi test vicino a casa fra Dolomiti, laghi e fiumi è stato pazzesco – sorride Anna – E poi fra luglio e agosto, assieme a un’amica in macchina con me e ad altri due ragazzi a bordo di un Land Rover, abbiamo percorso oltre 1.500 km nella nostra bella Italia, partendo da Castelfranco Veneto per dirigerci prima in Liguria e Toscana e raggiungere poi Lazio, Umbria e Marche. Abbiamo dormito fra le montagne umbre e in riva al lago di Bolsena. Due notti c’è stato talmente tanto vento che pensavamo di volare via da dentro la tenda…a dire il vero mi sono anche svegliata più volte per il rumore, un po’ preoccupata pensando ci fosse qualcuno sino a quando mi sono accorta che erano le cerniere della tenda che facevano rumore!”.
Chi si è occupato e come della preparazione della tua compagna di viaggio a trazione integrale? “Ha pensato a tutto mio fratello con il suo socio ovviamente sotto mia stretta supervisione e in brevissimo tempo! – conclude Anna – Scherzo ovviamente. Enrico e Alessandro sono i titolari dell’azienda Campland 4×4, con sede a Fanzolo in provincia di Treviso, e grazie alla loro esperienza e ai loro consigli siamo riusciti a trasformare la Panda realizzando un veicolo adatto alle mie esigenze. Nello specifico sono stati tolti i sedili posteriori costruendo su misura e installando al loro posto una struttura in multistrato verniciato dotata di due capienti cassettoni e un pratico tavolino estraibile con annesso lavello collegato a una tanica dell’acqua tramite un apposito miscelatore-doccino. Per esigenze di spazio, il piccolo serbatoio per l’acqua ha una capienza di 30 litri e viene azionato da un sistema a pompa a immersione. Molto semplice e anche economico ma per ciò di cui ho bisogno io va benissimo. Poi si è scelto di installare una batteria ausiliaria dedicata ai servizi con lo stesso amperaggio di quella di serie del veicolo abbinata alla relativa pulsantiera con voltmetro per controllare lo stato di carica di tutti gli accessori aggiuntivi fra cui i led esterni e interni”.
Buon offroad!