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 Arriva dal Regno Unito una notizia che ha scioccato tutti i costruttori di auto. Proibire ogni qualsiasi vendita di veicolo che non sia completamente elettrico.

 Che l’Inghilterra sia uno Stato da sempre portato all’innovazione e che ha dettato nel corso dei secoli cambiamenti epocali sotto diversi punti di vista, credo che tutti noi siamo d’accordo. La dichiarazione di Boris Johnson, primo ministro inglese, circa la totale indipendenza dal carbone entro il 2050 aveva non da poco fatto scalpore all’interno della politica internazionale.

 Nel corso degli ultimi mesi e delle ultime settimane inoltre, si è andata a definire una roadmap di conversione totale del parco vetture vendute nel Regno Unito da qui a vent’anni.

 L’ultima notizie riguardante l’aggiornamento di questa roadmap impone il 2032 come l’anno di fine di vendita di vetture termiche all’interno del Regno Unito.

 Rendendo i dettagli ancora più precisi, sempre dal 2032 sarebbero vietate anche le commercializzazioni di vetture ibride, lasciando come possibilità di acquisto per gli inglesi, solamente vetture completamente elettriche.

 Tale notizia ha veramente sconvolto l’Associazione dei produttori di vetture, in quanto l’arco temporale preso in esame è veramente troppo corto per una rivoluzione completa del parco auto, impossibile da sostenere anche con un potenziamento della ricerca scientifica.

 Non sono mancate infatti le polemiche e i tentativi di mediazione tra l’Associazione dei costruttori auto e il governo inglese. Quest’ultimo però ha deciso di aiutare le case produttive con l’aumento cospicuo da un punto di vista degli incentivi, che potrebbero arrivare a quasi 2 miliardi di euro. Tutto questo però deve essere considerato in un’ottica generale in quanto porterebbe l’industria inglese ad assorbire un gravissimo colpo a livello di perdita di posti di lavoro.

 Permettere solamente di vendere auto completamente elettriche, entro il 2032, comporterebbe che molte industrie Automotive e tutto l’indotto attualmente presente, verrebbero a trovarsi in una situazione di pericolo in termini sostenibilità economica con il rischio di migliaia di disoccupati.