
Secondo uno studio statunitense, sono necessari circa 150 miliardi per dare lo spunto vincente affinché l’idrogeno venga largamente diffuso come alimentazione per le nostre vetture. Una cifra troppo elevata? È semplicemente la metà degli attuali incentivi ai combustibili fossili.
Ultimamente si sta sentendo parlare sempre di più dell’ alimentazione ad idrogeno, come futuro carburante per alimentare le nostre vetture. È uscito uno studio interessante della Bloomberg New Energy Finance, il quale afferma che in virtù del calo dei costi di produzione, sarebbe interessante sfruttare le fonti rinnovabili per produrre questa forma di alimentazione, a patto che vi siano degli incentivi statali.
L’obiettivo sarebbe quello infatti di produrre idrogeno sfruttando la forza dell’energia eolica o dell’energia solare. In questo modo quindi non ci sarebbe assolutamente inquinamento per quel che riguarda le emissioni cancerogene che vengono sviluppate dalle industrie attuali di petrolio, ad esempio. Per renderla ancora più semplice, sarebbe un doppio vantaggio sia per l’uomo, sia per l’ambiente.
Per fare tutto ciò però sono necessari circa 150 miliardi di dollari nei prossimi 10 anni, come forme di finanziamento statale. Questa somma, potrebbe sembrare un po’ stratosferica, leggendola di primo acchito, anche se corrisponderebbe alla metà degli incentivi che gli stati elargiscono per industria petrolifera mondiale.
Questi incentivi servirebbero a perfezionare la produzione di idrogeno, abbattendo i costi di produzione, o più precisamente dimezzarli. Si parla infatti di un calo del costo per produrre un kg di idrogeno, da 2,53 dollari per kg di oggi a 1,14 dollari per chilo nel 2025 (nel valore più basso).
Una prima fase di progettazione mondiale si sta sviluppando in Giappone, dove Toyota sta cercando di progettare città e trasporti alimentate ad idrogeno. Staremo a vedere nei prossimi anni l’evoluzione di questo interessantissimo progetto. Attualmente in Italia non sono iscritti all’anagrafe progetti avanzati, purtroppo. Su questo aspetto, la nostra speranza è che un progetto pilota come quello di Toyota, possa aprire nuove strade per un futuro più ecosostenibile.