colonnine di ricarica elettrica
Nei prossimi anni serviranno moltissime colonnine, distribuite dal Nord al Sud in modo corretto (Shutterstock.com)

 Nell’annuale appuntamento di Motus-e, l’associazione di riferimento per la mobilità elettrica del nostro paese, è stato sviscerato il problema del posizionamento dei  luoghi di ricarica pubblici, all’interno del nostro territorio. Ed inoltre, anche i picchi di valore massimo per la ricarica.

 Come ogni anno, l’associazione di riferimento per la mobilità elettrica del nostro paese, Motus-e, ha tenuto il suo ordinario incontro. Dalle diverse aree di confronto, è stato anche analizzato il tema dell’infrastruttura di ricarica.

 Osservando i dati che sono stati presentati per l’occasione, l’Italia rimane immediatamente alle spalle di molti altri paesi europei, in termini di diffusione delle colonnine di ricarica elettrica. È anche vero che negli altri paesi tale alimentazione è molto più sfruttata rispetto al nostro paese.

 Allo stato attuale, la crescita che si è sviluppata di vetture elettriche nel nostro paese, è stata adeguatamente supportata dal numero di colonnine sparse lungo lo stivale. Con l’arrivo però di un importante numero di vetture ibride plug-in e di vetture completamente elettriche, anche in virtù delle importanti incentivi fiscali che il Governo sta elargendo, serve immediatamente un aumento del numero di colonnine elettriche.

 Se fino ad ora, il numero è stato sufficiente, ben presto potrebbe non essere più così.

 Un altro aspetto importante è inoltre la dislocazione, molto concentrata nelle grandi città e nel nord Italia, con lacune in diverse  aree geografiche soprattutto nelle zone del centro sud e nelle zone lontano dalla città.

 Non essendoci un coordinamento nazionale è lasciato tutto, alle singole ditte private e  molto c’è ancora da fare per permettere di utilizzare pienamente una vettura elettrica senza avere la preoccupazione della colonnina da trovare lungo lo stivale. 

A questo punto dovrebbe però entrare  in gioco lo Stato Italiano, cercando di andare a definire i luoghi di maggiore interesse e di maggiore necessità del posizionamento di queste colonnine elettriche, in una sorta di coordinamento nazionale. 

Con la speranza che questo avvenga quanto prima, i lavori di Motus-e, si sono dati appuntamento al 2021, con l’augurio di una novità su questo lato.