
Alla guida della sua vecchia Fiat del 1972 il veneziano Andrea Zanovello ha raggiunto il punto più a nord d’Europa. Ecco la sua avventura in solitaria.
“È stato un sogno cullato trent’anni, diventato finalmente realtà nell’agosto 2016”. Gli brillano gli occhi quando ci parla del suo viaggio in solitaria a bordo di una Fiat 500 L del 1972 con destinazione Capo Nord. Classe 1962, Andrea Zanovello, nato a Venezia e residente a Spinea (dove convive con una gatta), a realizzare il suo sogno nel cassetto ce l’ha fatta.
Appassionato di auto e motori (nel suo garage ci sono anche una Panda 30 del 1983, una Fiat 1100/103H del 1960 e una Barchetta del 1996), colleziona tutto ciò che ha a che fare con il mondo delle automobili: oggetti con marchio Olio Fiat, giochi di società in scatola con tema automobilistico e gadget di gare sulle 4 ruote della provincia di Venezia dal dopoguerra in poi.
“Dopo quasi vent’anni alle dipendenze di Sip, Telecom e Tim un giorno ho deciso di licenziarmi e dal 2010, anno in cui ho ottenuto l’iscrizione all’albo dei giornalisti, lavoro a tempo pieno nel settore delle auto storiche occupandomi di comunicazione e uffici stampa – spiega Andrea che è anche speaker in eventi motoristici oltre che ideatore del sito Rallystorici.it – Dal 1985 al 2006 ho gareggiato in 120 competizioni fra cui 67 rally a bordo di auto moderne e storiche sia come pilota che navigatore”.
Dopo aver studiato il percorso nei minimi dettagli, rifatto il motore alla 500 e sostituite diverse componenti a garanzia di massima affidabilità, sei partito per Capo Nord. Cosa ricordi?
“Tutto, come se fosse ieri: era un lunedì, 1 agosto 2016. Di buon’ora ho lasciato Spinea puntando in direzione Austria per raggiungere dopo 5 giorni e 2500 chilometri la città di Tallinn visitata dopo un percorso noioso e un po’ impegnativo specie sui lunghi rettilinei di Polonia e Lituania – racconta Andrea – Qualche giorno dopo con il ferry ho traghettato in Finlandia dove ho raggiunto gli amici del Team Bassano in gara al Lahti Historic Rally, gara valevole per il Campionato Europeo, trascorrendo una divertente serata a festeggiare assieme a loro prima di proseguire il viaggio. Raggiunta Rovaniemi e la vicina casa di Babbo Natale ho iniziato però a riscontrare i primi problemi alla vettura nonostante l’attenta preparazione e il lungo rodaggio. Sistemato il primo inconveniente a spinterogeno e valvole sono arrivato in Norvegia ma a 130 chilometri dal mappamondo ho dovuto quasi arrendermi: la 500 non ne voleva sapere di proseguire e le ho provate davvero tutte guidato telefonicamente da Mauro Valerio del Team Bassano che mi spiegava cosa e come fare. Il giorno dopo con grande tenacia sono riuscito a far partire la 500 arrivando così a Capo Nord”.
E poi? “Il giorno dopo mi sono reso conto che avevo bisogno di un pezzo di ricambio di cui ero sprovvisto nonostante ne avessi portati con me una nutrita scorta. Grazie all’aiuto di un norvegese appassionato di auto italiane e in particolare di 500 sono riuscito a ricevere proprio ciò che mi occorreva in breve tempo e, contando su una locale officina, a registrare valvole e anticipo ripartendo dopo 72 ore di permanenza ad Honningsvag – prosegue Andrea – Ho viaggiato tutta la notte in direzione Narvik verso le Isole Lofoten e strada facendo ho anche improvvisato una guarnizione del coperchio punterie ritagliando una scatola di cartone visti i danni a quella montata alla partenza”.
Il viaggio di ritorno verso casa non è stato meno avventuroso: prima la rottura di un semiasse che ha richiesto la saldatura in un’officina e poi per via del carburatore fuori uso che ha reso necessaria un’ennesima sosta in attesa dell’arrivo di quello nuovo.
“Due giorni dopo essere ripartito sono in officina da Jarle, il meccanico norvegese, per cambiare anche lo spinterogeno e mettere a punto quello che non va. Mi aveva consigliato di imbarcarmi a Goteborg per traghettare in Germania ma ho dovuto rinviare di un giorno la traversata: avevo scordato la carta d’identità nell’ultimo camping in Norvegia e al porto svedese non mi facevano imbarcare. Ho dovuto tornare indietro, recuperare il documento prima di lasciare la Scandinavia dopo 21 giorni – conclude Zanovello – In due tappe ho attraversato la Germania e varcato il Brennero sono rientrato in Italia. Dopo 9.581 chilometri, 11 nazioni, due fusi orari, notti in tenda, bungalow, hotel, ostello, affittacamere, nave e sui sedili della 500 sono arrivato a casa“.