
Ogni venerdì su Secondamanoitalia.it
Investire in comunicazione per crescere: un assioma ormai acquisito e dato per scontato, ma che non racconta in realtà nulla del complesso mondo del marketing e della pubblicità. Un mondo in cui può essere facile fare un passo falso e investire moltissime risorse senza alcun ritorno; in cui è indispensabile avere una guida solida per raggiungere i propri obiettivi.
È con questa finalità che da oggi inauguriamo una rubrica, a firma di chi nella comunicazione multimediale possiede un bagaglio lungo ben 40 anni, per aiutare tutti coloro che puntano a far crescere la propria attività, piccola o grande che sia, in modo oculato e sicuro.
Un po’ di storia…
La pubblicità ha origini antiche. Lo si può facilmente capire se si pensa che già a Pompei sono state rinvenute le prime scritte sui muri che annunciavano spettacoli e fiere, esaltavano le qualità di candidati politici o di bagni pubblici.
È però con la rivoluzione industriale che essa subisce una vera e propria esplosione in quantità e qualità. L’avvento della stampa dà alla pubblicità un canale potente di comunicazione: si diffondono, così, inserzioni pubblicitarie e manifesti. Questi ultimi colpiscono in particolar modo la fantasia delle masse, mescolando sapientemente immagine e parola, ad opera spesso di grandi artisti, assolutamente lungimiranti e al passo con i tempi (fra gli altri ricordiamo, in particolare Toulouse-Lautrec e De Chirico). Furono proprio loro ad allestire le fiere più prestigiose del XIX° secolo con installazioni rimaste alla storia. L’impulso maggiore venne dalla nascita della cromolitografia che permise anche il diffondersi dei celebri album di figurine ad opera delle grandi multinazionali (ricordiamo fra tutti gli album Liebig).
La prima metà del XX° secolo è stata invece dominata, in questo campo, dai grandi comunicatori e dall’evoluzione dei media, evoluzione che ha portato ai paradossi degli ultimi decenni.
L’accessibilità dei mezzi tecnici ad un’ampia platea ha determinato, infatti, l’illusione che potesse bastare “possedere uno strumento e non le competenze per utilizzarlo” per poter fare comunicazione.
Pensiamo, in particolare, all’avvento della Apple che ha reso possibile la creazione di “grafiche casalinghe” rendendo accessibile l’acquisto della strumentazione tecnica per produrle; oppure alla nascita dei social network, e le relativa illusione di poter fare comunicazione con un semplice post buttato in pasto alla rete.
Vedremo, ogni venerdì su Secondamanoitalia.it quali sono, invece, le regole indispensabili da conoscere per fare una buona ed efficace comunicazione, che porti dritto all’obiettivo che ci si è prefissati. Stay tuned…
Carlo Serafini