
Con i materiali riciclati si possono realizzare anche tappeti a km zero per un arredamento sostenibile
La necessità aguzza sempre l’ingegno. Ed essendo l’uomo un animale pensante, ci consente di pensare a cosa possiamo fare diventare quello che abbiamo in ciò che abbiamo bisogno, arrivando a creare anche tappeti a km zero.
Avete tanti di quegli stracci o una miriade stoffe in giro per la casa che non sapete più dove buttare? Non siate così precipitosi e se avete molti stracci e pochi tappeti su cui pulirvi le scarpe o dove appoggiare i piedi senza sporcare il pavimento, potreste cucirle insieme ottenendo un “tappeto patchwork”per un arredamento sostenibile.
C’è sempre un modo per riutilizzare le cravatte stravaganti e colorate che mettevate quando eravate giovani. Se avrete voglia di cucirle con pazienza certosina, alla fine di questo lungo e minuzioso lavoro, otterrete non solo uno ma tanti piccoli tappeti a km zero.
A proposito di tutte per una e una per tutte anche le cinture, così come le cravatte, unite potrebbero fare la vostra forza. Senza le fibbie, e applicate su un rettangolo di plastica antiscivolo, potrebbero diventare un tappeto. E non usato solo dai boscaioli con la casa in mezzo la foresta, ma anche da tipi decisamente più metropolitani e meno avventurosi.
E infine, arriva lui: l’asciugamano. Dopo aver asciugato le nostre mani e il nostro corpo per anni, viene abbandonato in un cassetto e, quasi, dimenticato da tutti. Prima che si infeltrisca e rovini definitivamente, unitelo ad altri suoi fratelli. Potrà così continuare il suo lavoro, questa volta sul pavimento, non facendo allagare tutto il bagno.
Anche un semplice tappeto da posizionare in salotto o in bagno può diventare un oggetto di design unico e realizzato con materiali di riciclo, che consentirà all’ambiente di respirare un po’. Insomma, ci vorrebbero più tappeti a km zero!